I disturbi digestivi sono spesso legati all’alimentazione
Spesso i disturbi digestivi, che possono dar luogo a diversi sintomi come la diarrea, hanno origine alimentare.
Tra le cause più comuni figurano i cambiamenti alimentari senza un’adeguata transizione.
I nostri cani e gatti ospitano nel loro intestino, come noi, la flora batterica definita anche microbiota e che contiene miliardi di batteri.
Il microbiota è importante non soltanto per la digestione del cibo ma anche per mantenere in buona salute i nostri amici a quattro zampe.
Gli studi in questo ambito si stanno moltiplicando, così come le scoperte. In particolare, la qualità del microbiota può giocare un ruolo importante nella comparsa dell’obesità, e ad oggi si sta addirittura ipotizzando di curarla con il trapianto fecale! Il microbiota crea infatti un complesso ecosistema mettendo in correlazione l’organismo di cani e gatti con i nutrienti assunti.
L’impatto dei cambiamenti alimentari
I nostri amici a quattro zampe hanno certamente una dieta più stabile della nostra e spesso, il loro regime alimentare prevede alimenti industriali secchi o umidi. Di conseguenza, il microbiota si adatta a questa dieta producendo gli enzimi per permettere la loro digestione.
Nel corso della vita, il vostro animale dovrà tuttavia modificare le sue abitudini alimentari, passando da un’alimentazione destinata ai cuccioli, a quella di giovani ed adulti, da un’alimentazione fisiologica ad un regime particolare in caso di problemi di salute, etc.
Molte situazioni rendono infatti necessari cambiamenti alimentari: età, malattie, cambiamenti fisiologici (la gravidanza per esempio), livello di attività, etc…
Tuttavia, un cambiamento improvviso provoca spesso disturbi digestivi e diarrea, in quanto il microbiota non è adeguato rispetto a questa nuova dieta, di qui l’importanza del regime alimentare di transizione per prevenire questi disturbi.
La settimana di transizione
Idealmente occorre almeno una settimana per compiere questa transizione, mischiando un quantitativo crescente del nuovo alimento con un quantitativo decrescente del vecchio.
In pratica, i primi 2 giorni rimpiazziamo un quarto della razione con la corrispondente quantità del nuovo alimento. Nei successivi 2 giorni i pasti devono contenere per metà il cibo nuovo e per metà quello precedente e gli ultimi 2 giorni il 75% dell’alimentazione deve essere composto dal nuovo alimento prima di terminare la transizione.
Se avete l’impressione che il vostro amico sia particolarmente delicato e fatichi a gestire il cambiamento, aggiungete uno o più giorni a ciascuna delle fasi precedenti.
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