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Vaccini e vaccinazioni: un atto d’amore

Perché vaccinare i propri animali?

Con la pandemia, il tema dei vaccini e delle vaccinazioni è tornato sotto i riflettori, al centro di molteplici dibattiti e riflessioni che hanno finito per coinvolgere anche la medicina veterinaria. Sempre più proprietari oggi si chiedono se abbia senso vaccinare i propri animali domestici e quale sia il modo migliore per proteggerli dalle malattie infettive. In questo articolo vi forniremo tutte le informazioni di cui avete bisogno sui vaccini e sulle vaccinazioni degli animali da compagnia, così che possiate comprendere l'importanza di questa pratica e prendervi cura al meglio dei vostri pet.

Che cosa si intende per vaccino?

E' definito vaccino un farmaco contenente antigeni, ovvero parti di virus o batteri, che il sistema immunitario è in grado di riconoscere e di attaccare; questi antigeni possono essere presenti come frammenti (si parla quindi di vaccino spento) oppure sotto forma di patogeno inattivato (si definisce quindi vaccino vivo attenuato). I vaccini vivi attenuati contengono microrganismi sottoposti a un processo di inattivazione che li ha resi incapaci di generare malattia, pur conservando la capacità di replicarsi all'interno dell'organismo. In questo modo, essi mimano il patogeno di campo (ovvero il virus o batterio che cane e gatto incontrerebbero nell'ambiente, a casa o al parco, per esempio) e stimolano molto bene il sistema immunitario. Anche i vaccini spenti sono in grado di stimolare il sistema immunitario, ma spesso richiedono un "aiutino": i cosiddetti adiuvanti, dal latino adiuvare, cioè aiutare. Si tratta di molecole di comprovata sicurezza che agiscono da booster, stimolando il sistema immunitario a riconoscere meglio l'antigene inoculato nell'animale. 

La vaccinazione, in sostanza, è un trucco: grazie ai vaccini, facciamo credere al sistema immunitario di essere entrato in contatto con un virus o un batterio, così che possa allenarsi a riconoscerlo e ad attaccarlo per prevenire o ridurre i sintomi clinici della malattia. Così facendo, quando il cane o il gatto si troverà davvero di fronte a un patogeno, tutte le sue "armi immunitarie" saranno cariche e pronte all'uso! 

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Ci sono vaccini obbligatori per gli animali da compagnia?

La risposta è NO. L'unico caso in cui un proprietario è obbligato a vaccinare il proprio animale da compagnia è l'espatrio, per il quale è richiesta la vaccinazione antirabbica. In tutti gli altri casi, si parla di vaccinazioni core: si tratta di vaccini fortemente raccomandati da tutta la comunità scientifica, in quanto proteggono gli animali da malattie anche letali, come la parvovirosi del cane. Ecco le vaccinazioni essenziali che ogni pet dovrebbe ricevere a partire dalle 6-8 settimane di età

  • Vaccini core per i cani
    • Parvovirosi
    • Cimurro
    • Epatite infettiva
    • Leptospirosi
  • Vaccini core per i gatti
    • Panleucopenia infettiva felina
    • Calicivirosi
    • Herpesvirosi
    • FeLV (core per tutti i gattini, nell'adulto da valutare in funzione dello stile di vita).

La vaccinazione del cucciolo e del gattino: a cosa prestare attenzione

La vaccinazione, come spiegato all'inizio dell'articolo, è una pratica medica importantissima, perché consente di proteggere gli animali da malattie pericolosissime. Nei cuccioli, però, il medico deve scontrarsi con qualche ostacolo e i proprietari rivestono un ruolo determinante nella riuscita del protocollo vaccinale

Prima di tutto, occorre tenere a mente che in natura le madri trasmettono i propri anticorpi alla prole, in modi diversi e in momenti diversi (dalla gestazione all'allattamento), ma questo fenomeno è comune a moltissime specie, uomo compreso! Si tratta di un escamotage evolutivo, che consente ai cuccioli di ricevere una prima protezione dalle malattie presenti nell'ambiente in cui nascono, ovvero quelle con cui la madre è entrata in contatto nel corso della sua vita e per le quali ha montato una difesa immunitaria efficiente.

Ma cosa c'entrano questi anticorpi, che chiameremo MDA (Maternally-derived-antibodies, ovvero anticorpi di derivazione materna), con le vaccinazioni? Ebbene, essi possono riconoscere gli antigeni vaccinali e inattivarli prima che il sistema immunitario del cucciolo li veda. Le conseguenze di questo fenomeno sono due: prima di tutto, gli anticorpi circolanti diminuiscono e quindi il cucciolo perde difese; in secondo luogo, poiché gli antigeni vaccinali sono neutralizzati dagli MDA, il sistema immunitario del cucciolo non ha modo di interagire con gli antigeni e di imparare a riconoscerli e attaccarli. Per questo motivo, occorrono diverse somministrazioni di vaccino: le prime servono a "consumare" gli anticorpi materni, le successive invece stimolano il sistema immunitario del cucciolo. 

Attenzione: prima che il protocollo vaccinale si concluda, quindi, c'è una finestra di vulnerabilità, durante la quale gli anticorpi materni non sono sufficienti a proteggere il cucciolo e il suo sistema immunitario non è ancora allenato a riconoscere e combattere virus e batteri. In questo periodo, i proprietari devono prestare molta attenzione. Ecco qualche consiglio:

  • Ridurre i contatti con altri animali, anche se vaccinati 
  • Evitare aree nelle quali la concentrazione di cani è maggiore (ad esempio aree cani)
  • Per la socializzazione, è bene rivolgersi a professionisti esperti che possono seguire il cucciolo e introdurlo in contesti sicuri.

Come sempre, il dialogo con il medico veterinario è essenziale: durante la prima visita del vostro cucciolo o gattino ponete domande e chiedete consigli su come gestire questo periodo delicato della loro vita.

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Il mio pet è anziano: smetto di vaccinarlo?

Assolutamente NO! Cani e gatti, invecchiando, perdono la capacità di rispondere prontamente a stimoli esterni, ma non per questo meritano meno cure e attenzioni. Nel caso del sistema immunitario, si assiste a una diminuzione della capacità di combattere "nuove infezioni": in sostanza, le loro cellule immunitarie sono meno brave a riconoscere nuovi antigeni e a combatterli, ma le cellule della memoria, quelle che conservano il "ricordo" degli antigeni che l'organismo ha incontrato in passato, funzionano bene ed è importante continuare a stimolarle con la vaccinazione. Anzi, potrebbe essere necessario aumentare la frequenza dei richiami vaccinali e ripeterli annualmente.