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Come Proteggere i Cani dalla Filariosi

Proteggere i cani da zanzare e filariosi

Tutti noi sappiamo bene quanto fastidiosa possa essere la puntura di una zanzara, ma è importante ricordare che questi insetti possono anche essere i responsabili della trasmissione di parassiti ai nostri animali domestici. Una delle patologie più pericolose è dovuta ad un nematode, un verme dal corpo cilindrico chiamato Dirofilaria immitis.

Il tuo medico veterinario può offrirti consigli su insetticidi repellenti nei confronti delle zanzare che potrebbero impedire al tuo animale domestico di essere punto da insetti vettori di questo tipo d’infezione.

La Dirofilaria immitis, nota anche come “heartworm – verme del cuore”, si sviluppa nel cuore e nelle arterie

Le zanzare trasmettono solo le larve di D. immitis, ma questo parassita, una volta raggiunto lo stadio adulto, arriva a misurare una lunghezza fino a ben 30 cm. Il suo habitat è costituito da cuore e arterie polmonari, e fa davvero impressione pensare che nel cuore di un cane infettato possano arrivare a coesistere fino a 250 vermi! La filaria provoca “soffi cardiaci”, così come altri problemi respiratori di varia natura che lentamente peggiorano man mano che il pericoloso ospite cresce all’interno del cuore.

Nei Paesi con clima caldo come l’Italia, in cui il D. immitis è particolarmente diffuso, le patologie ad essa connesse causano la morte di un numero davvero alto di cani, e il cambiamento climatico attualmente in corso non fa che aumentare l’incidenza di questo fenomeno in tutte le regioni e in tutta Europa.

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Filariosi cutanea: di cosa si tratta?

La Dirofilaria repens è un parassita meno pericoloso del D. immitis, ma piuttosto diffuso in Europa. Una volta trasmesso dalla puntura di una zanzara, questo nematode, di dimensioni più contenute rispetto alla filaria cardiaca, si annida sotto la superficie cutanea dell’animale, iniziando a creare dei piccoli grumi e noduli sottocutanei che corrono il rischio di infettarsi. A volte il cane presenta sintomi di natura violenta, simili a reazioni allergiche, e in rari casi il D. repens può arrivare ad infestare anche gli occhi del malcapitato ospite.

I vermi allo stadio adulto rilasciano le larve nel flusso sanguigno, che vengono poi ingerite da altre zanzare quando, pungendo il cane, si nutrono: basta quindi che l’insetto punga un altro soggetto per nutrirsi di nuovo ed ecco che le larve attive avranno modo di essere iniettate in un nuovo ospite! Un solo ciclo parassitario può quindi purtroppo essere mantenuto anche per diversi anni.

Il trattamento: una procedura complessa

Quando un cane vive o viaggia in un’area in cui potrebbe essere infettato dal D. immitis, si raccomandano test periodici di screening: non c’è modo migliore di tutelare la salute di un cane affetto da questo parassita se non quello di eliminare questi nematodi ancor prima che compaiano sintomi clinici. Un trattamento intrapreso quando i parassiti hanno già raggiunto lo stadio adulto è infatti pericoloso, dal momento che le filarie adulte uccise dal farmaco potrebbero bloccare la circolazione sanguigna, portando anche a conseguenze potenzialmente letali per il cane.

Nelle aree a rischio può quindi essere prescritto contro la Dirofilaria immitis un trattamento preventivo mensile, che ha inizio di norma un mese prima della fase attiva delle zanzare e che dovrebbe concludersi un mese dopo l’effettiva esposizione agli insetti adulti.

La dirofilariosi può colpire anche gli esseri umani e, nella maggior parte dei casi, la patologia si presenta in forma cutanea. Come per i cani, anche per quanto riguarda gli umani la responsabilità appartiene alle zanzare che trasmettono le larve del parassita. Diminuire l’incidenza di dirofilariosi nei cani e in altri carnivori selvatici ridurrebbe anche il rischio di contaminazione umana, dal momento che proprio i cani risultano essere il vettore che più contribuisce al contagio delle persone.