Mastocitoma

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Cos'è il mastocitoma

Cos’è un mastocitoma?

Quando sulla cute del nostro cane osserviamo un nodulo, più o meno grande, il sospetto che possa trattarsi di una neoplasia preoccupa e di conseguenza ci si chiede come procedere.
Innanzitutto, è importante esaminarne l’aspetto, verificare se è caldo o freddo e se il nostro cane ha dolore alla palpazione. Occorre valutare anche la dimensione e la tendenza ad ingrandirsi e a modificarsi nel tempo.
Per arrivare alla diagnosi definitiva (di competenza esclusiva del Medico Veterinario) è necessaria l’esecuzione di un agoaspirato (con una siringa si aspirano poche cellule dalla massa) che sarà poi esaminato al microscopio. In numerosi casi, già in questo modo, si arriva ad una diagnosi presuntiva, che andrà poi confermata con l’esame istologico, qualora il nodulo cutaneo venga successivamente asportato. Tra le numerose neoplasie cutanee che possiamo diagnosticare più frequentemente nel cane (rispetto all’uomo, dove è raro) c’è il mastocitoma, il cui nome deriva dalle cellule da cui prende origine, ovvero i mastociti.

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Mastocitoma del cane: come si presenta una delle neoplasie cutanee più comuni


Il mastocitoma interessa più frequentemente cani di circa 8-10 anni ma non possiamo escluderne la presenza in animali più giovani. Labrador e Golden Retriever risultano essere più predisposti rispetto ad altre razze anche in età giovanile.
Il mastocitoma cutaneo può presentarsi sotto forma di nodulo singolo o multiplo e può avere un comportamento peculiare in quanto, a differenza di altre neoplasie cutanee, tende ad aumentare di volume per poi tornare alle dimensioni iniziali. Questo avviene soprattutto dopo la palpazione, in quanto il traumatismo determina il rilascio di sostanze vasoattive da parte dei mastociti che oltre a farlo aumentare momentaneamente di volume, possono anche creare un'area arrossata intorno alla massa.
I mastocitomi singoli e con cellule ben differenziate (più mature e con molti granuli) sono quelli che in genere crescono più lentamente, al contrario di quelli indifferenziati (cellule più immature e con pochi granuli) che aumentano di volume più velocemente e tendono ad ulcerarsi nel tempo con perdita di sangue.

 

Il mastocitoma canino può metastatizzare


Al momento della diagnosi, che, come dicevamo, è inizialmente di tipo citologico, è necessario “stadiare” la malattia per capirne l’esatta estensione nell’organismo, attraverso l’esecuzione di analisi di laboratorio e di una ecografia, in quanto i mastociti possono metastatizzare anche in altri organi come la milza, il fegato o il midollo osseo.
Purtroppo sono molte le neoplasie che possono avere una presentazione di tipo nodulare sulla cute, e per questo è sempre necessario consultare un medico veterinario che ci guidi nel complicato mondo dei tumori cutanei e possa intervenire tempestivamente.
La diagnosi di mastocitoma, che può essere inizialmente di tipo citologico, necessita successivamente della “stadiazione” della patologia stessa, attraverso l’esecuzione di analisi di laboratorio e di una ecografia, per capire la sua estensione nell’organismo del cane.

Come curare il mastocitoma nel cane?


Le opzioni terapeutiche che abbiamo a disposizione, se il nostro cane ha un mastocitoma, sono numerose ed è necessario sempre affrontare questa scelta con l’aiuto di un Medico Veterinario che ci aiuti a capire quale sia la terapia più idonea per il nostro animale e per il tipo di mastocitoma che presenta.
La terapia possibile, in molti casi, dipende dalla sede d’insorgenza del mastocitoma, in quanto il Medico Veterinario dovrà valutare se vi è la possibilità di asportazione chirurgica.

 

Asportazione chirurgica del mastocitoma nel cane, si o no?


L’asportazione chirurgica del mastocitoma necessita, di ampi margini d’intervento (almeno 4 cm) al fine di non far residuare mastociti neoplastici nei margini di resezione.
Qualora questo non sia possibile, per esempio quando i noduli sono multipli e non completamente asportabili o la neoplasia è già metastatizzata, è necessario far seguire all’asportazione anche una radioterapia o chemioterapia.
La radioterapia nei mastocitomi viene in genere utilizzata per “sterilizzare” i margini ed eliminare le eventuali cellule neoplastiche residuali ma è di più raro utilizzo.
Il mastocitoma canino risponde bene alla chemioterapia e quella più frequentemente usata è a base di Alcaloidi della Vinca (Vinblastina) ad intervalli di 1-3 settimane a cui si associa il cortisone. Nel tempo, l’utilizzo determina, purtroppo, l’instaurarsi di fenomeni di resistenza ai farmaci che li rendono inefficaci.
L’utilizzo di questi farmaci chemioterapici va attentamente monitorato da parte del medico veterinario attraverso l’esecuzione di analisi di laboratorio che evidenzino gli eventuali effetti collaterali quali, per esempio, la diminuzione dei globuli bianchi o rossi.

Terapie innovative contro il mastocitoma


Tra le terapie veterinarie più innovative degli ultimi tempi, troviamo un farmaco a base di tigilanol tiglato che agisce localmente e va iniettato direttamente nella massa tumorale. Va utilizzato per il trattamento di mastocitomi cutanei o sottocutanei, non asportabili, non metastatici, localizzati a livello o al di sotto di gomito o garretto.
Questo trattamento determina una vera e propria necrosi della neoplasia con formazione di una ferita della dimensione della massa a cui seguirà, nel tempo, una rigenerazione tissutale.
Le opzioni terapeutiche che abbiamo a disposizione, se il nostro cane ha un mastocitoma, sono numerose ed è necessario sempre affrontare questa scelta con l’aiuto di un Medico Veterinario che ci aiuti a capire quale sia la terapia più idonea per il nostro animale e per il tipo di mastocitoma che presenta.